lunedì 17 giugno 2013

Un figlio e indispensabile per essere felice?

            Arriva un momento in cui la domanda si palesa,e non è detto che a incalzarla sia il famoso orologio biologico.Così, ti metti la grande domanda: ma la felicità,forse,l"affermazione di una donna dipende dal avere figli? E chi non può farne è tagliato fuori dal progetto "vita facile"?
           Ci sono donne che dal dolore di non avere avuto figli non si sono mai riprese.Dipende in gran parte dal modello ideale a cui ci si inspira,dalla sua ampiezza e dalle sue sfaccettature.Per una donna che fin dal infanzia ha, consapevolmente coltivato un sogno solo, cioè,diventare mamma,e costruito attorno a esso la sua identità,non riuscirci è una sconfitta:il punto in cui per forza si incrina la possibilità di mantenere uno sguardo positivo su se stesso.
           Purtroppo.viviamo in una società deformata dal mito del onnipotenza,in cui sempre più spesso si fa confusione tra desideri e diritti.Aspiriamo a tutto: bellezza,successo,denaro e figli.E questo spingere a vivere la mancata presenza del tutto come un ingiustizia o un fallimento,quando invece è la semplice conseguenza del nostro essere creature limitate.Chi riconosce il limite ha più possibilità di incassare i colpi della vita,trasformare gli ostacoli in opportunità.
          Se il legame è stato costruito attorno a un solo obiettivo, avere figli,è facile che frani tutto di fronte al impossibilità  di raggiungerlo.Ma ciò può accadere anche quando la pressione sociale e famigliare è troppo forte.
        Pro-creazione,è una azione creativa indirizzata a vantaggio di qualcosa o di qualcuno.Se non puoi avere un figlio,hai comunque la possibilità di metterti in gioco in altri campi. Perché la vita si costruisce a partire da quel che c"è e non da quel che manca.Il progetto della felicità,intesa come condizione di soddisfazione stabile e assoluta, è una chiave che non esiste.C"è invece un modo del anima che porta le donne e non solo loro, verso la soddisfazione per ciò che sono e fanno.è l"abilità di cambiare i propri progetti senza tradire la spinta vitale che li anima,la saggezza di valorizzare quel che c"è ,senza affannarsi a rimpiangere quel che manca.
       

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